Madonna del Carmine o San Rocco
La chiesa, un tempo extra moenia, alle pendici del Colle San Cristofaro, è di antica fondazione. Dai documenti archivistici si desume che la Compagnia di San Rocco, attiva nel 1584, sosteneva un ospedale per viandanti, infermi e malati, anche pazzi, annesso ad un’omonima chiesa.
In seguito, nel 1603, il prevosto Don Riccardo Negrini concede il permesso ai monaci Carmelitani di insediarsi in Atessa. La Confraternita di San Rocco cede loro il fabbricato dell’ospedale con tutti gli arredi e la chiesa che vengono trasformati in Convento e in chiesa del Carmine, anche se rimane sempre nella tradizione cittadina l’intitolazione a San Rocco. Quando i Carmelitani lasciano il convento, agli inizi dell’800, dopo varie destinazioni d’uso, l’edificio viene ristrutturato come ospedale e funzionante come tale fino a fine XX secolo. In seguito, dopo un ennesimo intervento edilizio, il complesso viene utilizzato come poliambulatorio e struttura sanitaria fino alla completa chiusura nel 2010.
La facciata della chiesa, negli esiti attuali, è movimentata da due ordini scanditi da due timpani e da due serie di 4 pilastri finti con capitelli ionici, da modanature, cornicioni ed un grande finestrone superiore che non appesantiscono, ma rendono snella tutta la struttura, affiancata da un alto campanile su tre ordini e cupola in ferro battuto.
L’interno, ad una navata con numerosi altari e nicchie laterali, è una esplosione di decori, stucchi e marmi barocchi, la cui policromia, sapientemente dosata ed equilibrata , esalta il complesso, con esiti armonici e gradevoli.
Fra i tanti tesori d’arte, si segnalano una pregiata tela raffigurante la Madonna del Carmine del pittore atessano Felice Ciccarelli (1603), la statua della Madonna del Carmine, una di San Nicola di M. Falcucci (1885), una di San Rocco e una di Santa Lucia, opera di G. Falcucci (1848).
La cupola sull’abside presenta pennacchi dipinti con la rappresentazione dei 4 Evangelisti, la volta della navata è affrescata con la rappresentazione di scene bibliche.
La chiesa è sede della Confraternita della Madonna del Carmine.
Testo e ricerca storica a cura di Adele Cicchitti