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“Le due vie per incontrare il Signore” - Riflessioni di alcuni pellegrini
Immagine di Gianly87, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

“Le due vie per incontrare il Signore” - Riflessioni di alcuni pellegrini

Sabato 26 luglio

PELLEGRINAGGIO della COMUNITÀ PARROCCHIALE

  • Eremo di Santo Spirito a Majella

  • Santuario di San Camillo De Lellis - Bucchianico

"Non sono solita condividere una riflessione, specie se questa attiene alla sfera personale, né sono solita fare pellegrinaggi visti i dubbi che ho, non tanto sulla fede ma su come viene professata, ma ho voluto fare questa esperienza!  I motivi, forse quello di  riavvicinarmi a Dio dopo un periodo che definire buio é riduttivo o forse perché il 26 luglio é l’anniversario della morte di mia madre o forse per provare a capire cosa spinge un eremita a isolarsi dal mondo, visto che già tanti anni fa in Siria recandomi a vedere i resti di un’antico monastero paleocristiano, quello di San Simeone, vicino Aleppo ( oggi patrimonio Unesco ) mi sono fatta la domanda, come avesse mai potuto vivere Simeone stilita in quelle condizioni per oltre 37 anni. 

Poiché Celestino V ha fatto la stessa scelta di vita, seppure in tempi successivi, volevo visitare questo luogo e saperne di più. 

Tuttavia non riesco a concepire e ancora meno a capire perché vivere una vita di solitudine, perché vivere solo per la preghiera e soprattutto, perché mortificare il proprio corpo, che é esso stesso un dono di Dio?! Non lo capirò mai! 

Mi piace pensare che Dio apprezzi altro, come l’amore per il prossimo, la carità e la preghiera, quella che però si configura più con le opere che con le parole. Essere promulgatori di pace nel mondo, non avrebbe più senso che rinchiudersi in un monastero a pregare?

Sicuramente fra i due Santi mi sento più vicino a San Camillo De Lellis.

Ma ieri anche se non sono riuscita a darmi risposte, ho apprezzato la sua messa e soprattutto la predica che sembrava essere un dialogo con i suoi fedeli."


"La riflessione scaturita da questa giornata è:

  • ⁠ ⁠Il silenzio e la solitudine di un eremo rappresentano la soluzione migliore a un fracassante rumore quotidiano. Il rumore, oltre che quello dell' ambiente, è quello che del pensare e non trovare la pace. Se solo imparassimo a riflettere e a non farci sommergere dai pensieri inutili.
    •⁠ ⁠san Camillo dl De Lellis è stato un instancabile sacerdote che offerto il suo servizio a favore dei malati. Sebbene nel nostro piccolo dovremmo avere imparato molto della sua carità.
    Ringrazio Don Loreto e Don Domenico per la bella iniziativa... Siete una risorsa preziosa per Atessa"

"Pellegrini di speranza.
UN CAMMINO DI FEDE E AMORE.
Oggi abbiamo avuto la grazia di compiere un pellegrinaggio in luoghi intrisi di spiritualità profonda: l'Eremo Celestiniano di Santo Spirito a Roccamorice e il Santuario di San Camillo de Lellis a Bucchianico. Due tappe che, pur nella loro diversità, ci hanno offerto spunti preziosi su due pilastri della vita cristiana: la PREGHIERA e la CARITÀ.
A Roccamorice, tra le silenziose pareti dell'eremo celestiniano, abbiamo toccato con mano la potenza della preghiera contemplativa. Lì, dove Pietro da Morrone trovò rifugio e ispirazione prima di diventare Papa Celestino V, abbiamo percepito l'eco di secoli di invocazioni, di anime che nel ritiro e nel silenzio hanno cercato e trovato Dio. Un richiamo potente a riscoprire l'importanza di dedicare tempo alla preghiera come un respiro dell'anima, un dialogo intimo che ci riconnette alla fonte di ogni bene. La preghiera ci trasforma, ci purifica e ci apre il cuore alla volontà divina.
Successivamente, a Bucchianico, nel Santuario dedicato a San Camillo de Lellis, abbiamo incontrato l'esempio luminoso della carità in azione. San Camillo, che fece della cura degli infermi la sua missione di vita, ci ricorda che l'amore per Dio si manifesta concretamente nell'amore per il prossimo, specialmente per chi soffre. La sua vita è un inno alla compassione, all'altruismo e al servizio totale. Ci insegna che la vera fede non può prescindere dall'impegno attivo verso coloro che hanno bisogno, sia nel corpo che nello spirito.
Dunque, preghiera e carità sono due facce della stessa medaglia. La preghiera alimenta la carità, fornendoci la forza e l'ispirazione per agire con amore. E la carità, a sua volta, rende la nostra preghiera autentica e significativa, trasformandola in un atto di amore concreto verso Dio e verso l'umanità.
Che l'esperienza di oggi possa ispirarci a vivere con maggiore intensità queste due virtù, rendendo la nostra vita una testimonianza viva della fede."