Il Santo Natale può ridursi ad un cenone o ad un panettone?

Dicembre, l'inverno è alle porte …

Saremo chiamati a vivere appuntamenti importanti per la cristianità… e  non solo.

Che significa “professarsi cristiani”?

Generalmente, nel gergo comune, quando si dice  “E’ un bravo cristiano” ,riferendosi ad una persona in particolare, si vuole evidenziare la sua rettitudine morale: ma non basta…

Neanche è sufficiente proclamare la sola fede in Dio,  in quanto  tutte le religioni nascono dalla percezione di un Essere Assoluto, creatore del cosmo e di ogni altra forma di vita.

Allora potremmo chiederci…

Che cos’altro comporta il definirsi cristiani?

Nelle festività natalizie celebreremo una delle verità fondamentali della Professione di Fede:

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.

Comprendiamo il “grande mistero” racchiuso in queste affermazioni che ogni domenica ripetiamo durante la Celebrazione?

Credere che nel Volto di Gesù rifletta il Volto di Dio Padre, può incidere sulla nostra esistenza?
Non manchiamo alle celebrazioni liturgiche di questi giorni: lasciamoci illuminare da quella “luce” che erompe dalla grotta di Betlemme.

Crediamo ancora nella vita?

Nell’Amore?       

Vorrei concludere con una preghiera per la Terra Santa:

L’Annuncio degli angeli “ Gloria a Dio nell’alto dei cieli e Pace in terra agli uomini di buona volontà” possa presto raggiungere le popolazioni stremate in questi territori di guerra.

Un pensiero particolare lo eleviamo ai cristiani del Medio Oriente: per loro non sarà facile celebrare la nascita di Gesù, neppure nella città betlemmita.

Hanno un grande compito: testimoniare che è possibile convivere insieme ebrei ,cristiani e musulmani perché Figli dello stesso Dio di Abramo.

Purtroppo anche  da noi non mancano sentimenti, manifestazioni e  azioni di astio ,se non addirittura di odio, nella vita privata e sociale.

La violenza è tornata nelle strade, il femminicidio non ha mai  lasciato  le prime pagine della cronaca.    

Nel mese di novembre abbiamo ospitato una reliquia di San Giovanni Paolo II, accogliendo  l’invito  ad “Aprire le porte a Cristo”.

 In questo mese si darà inizio al nuovo Anno Giubilare indetto da Papa Francesco :     “Pellegrini di Speranza”…

Mettiamoci in cammino!

Varchiamo la “soglia della grotta”  come i pastori: troveremo un uomo, una donna, un bambino che ci accolgono per iniziare una “storia nuova”.

 Un cielo stellato, animali e vegetazione in adorazione: la “natura riconciliata”.

Dopo la condanna all’ergastolo del giovane Filippo Turetta, uccisore di  Giulia,  il suo papà Gino Cecchettin ha affermato con tenacia:

“Abbiamo perso tutti come società… È stata fatta giustizia ma dovremmo fare di più come esseri umani. La violenza di genere va combattuta con la prevenzione, con concetti forse un po' troppo lontani. Come essere umano mi sento sconfitto”.   Dinanzi alle problematiche odierne o si vince o perdiamo… tutti!

La cometa ci salverà nuovamente da Erode.

Notre Dame è stata ripristinata al suo splendore e nuovamente aperta dopo l’incendio nel 2019: così la “bellezza” di Cristo torni a risplendere nel cuore e nella mente di ciascuno!

Auguri per un Santo Natale e un Sereno Anno Nuovo.

SABATO 11 GENNAIO - PELLEGRINAGGIO  DELLE PARROCCHIE DELL’ ARCIDIOCESI CHIETI-VASTO  A ROMA IN OCCASIONE DELL’ANNO GIUBILARE

La nostra parrocchia non potrà aderirvi in quanto coincide con la festa patronale di San Leucio. Chi desidera partecipare si può aggregare al pullman organizzato dalla Zona Pastorale di Atessa. Per l’iscrizione occorre rivolgersi al parroco.