L’edificio, con doppia dedica e duplice culto, a Sant’Antonio abate e a Sant’Antonio di Padova, costruito extra moenia, fuori le mura, era nel passato affiancato da uno “spedale” o ricovero per viandanti e pellegrini, retto dalla compagnia degli Antoniani, di cui abbiamo menzione in un atto notarile del 17 febbraio del 1593. Vi erano curati soprattutto i malati affetti da herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio, trattato con grasso di maiale.
L’edificio, ad una sola navata, nella cappella laterale, aperta sulla destra, conserva le statue di Sant’Anna e Sant’Antonio di Padova, opera questa dell’artista L.Tenaglia di Orsogna e datata 1746.
La facciata, con campanile incorporato, presenta un elegante gioco di mattoni, modanature ed ondulature sulla sommità .
Fino agli anni 60-70 un fiorente e profumatissimo orto-giardino, ora parcheggio auto, affiancava l’edificio. Presso la chiesa, inoltre, vi erano delle fontane, utili anche per la sosta di viandanti, restaurate a fine XVIII secolo.