Santa Croce
Posta sullo sperone che si affaccia sulla valle del Sangro, nel cuore dell’antico e popoloso quartiere che la tradizione chiama Tixa, uno dei due nuclei abitati che daranno vita ad Atessa, la chiesa di Santa Croce è antichissima, come testimonia anche la sua intitolazione. Un primo nucleo, indiziato anche da alcune strutture intuibili nei sotterranei, risalirebbe al VII secolo, di probabile forma ottagonale. Tale forma la chiesa conservò fino al XIV sec. ,epoca di grandi rimaneggiamenti, in parte riportati alla luce e letti nel loro complesso.
Nel XIV sec. la chiesa assume, infatti, forma rettangolare, ad una navata. La facciata si arricchisce dello splendido portale ogivale di stile federiciano che testimonia la grande frequentazione della chiesa, da parte di pellegrini e devoti, nel logorio prodotto sulla pietra dei pilastri di ingresso dalle mani e dalle dita dei fedeli. Nel XVII sec. vengono aggiunte le due navate laterali e tutto il complesso viene rimaneggiato secondo lo stile barocco. Nel XVIII sec. viene aggiunto il poderoso campanile, quasi una torre che svetta sulla vallata del Sangro.
La chiesa , inoltre, si arricchisce di altari e decorazioni, come l’altare di Santa Maria delle Grazie (1703), al centro di una intensa devozione popolare per i miracoli e le Grazie elargite; l’altare di Maria S.S. del Carmine (1706); e le tavole di scagliola con decori fitomorfici, zoomorfici ed arabeschi, opera di G.A. Cardona, datate 1703 e 1706. Tra le altre opere d’arte ricordiamo la piccola statua in legno policromo di Maria S.S. delle Grazie, al centro di un suggestivo racconto che ne narra l’apparizione e la miracolosa persistente presenza nel luogo del ritrovamento, malgrado i tentativi di rimuoverla; le statue di San Francesco d’Assisi (1885) e di San Giovanni Bosco (1950), in cartapesta; dell’Immacolata Concezione (1889), opera in legno con vesti dell’artista atessano sordomuto G. Falcucci, due pregiate statuine raffiguranti Sant‘Andrea e San Lorenzo, in terracotta, poste vicino al fonte battesimale. Degne di interesse sono anche la statua in legno di Sant’Antonio di Padova e tre statue di Gesù Bambino, in legno, in terracotta e in gesso. Diversi quadri sacri adornano la chiesa, tra cui uno raffigurante la Madonna con Bambino in filo ricamato ed uno realizzato in olio su tela, 15 quadri in gesso della Via Crucis ed il busto in bronzo di Don Nicola Di Nisio, amato e compianto parroco della chiesa di Santa Croce.
Da Bartoletti si ha notizia di una Compagnia di Santa Croce, fondata nel 1207, con sede presso la chiesa per l’assistenza ai pellegrini e forestieri che entravano in città attraverso la porta di Santa Croce, forse contigua alla chiesa, ma di cui non abbiamo tracce architettoniche.
L’organo della chiesa viene realizzato da autore anonimo nel XVIII secolo. Su un’anta è riportata la scritta “Augusto Pizzagalli/Pesaro (Marche) Palazzo Mosca…Organaro – Costruttore di Armonium- Restauratore di Pianoforti/ Restaurato nel 1899”. Un’altra iscrizione a tempera sulla copertura della tastiera riporta “Decorato/da/Fam. Donsante Atessa”.
Testo e ricerca storica a cura di Adele Cicchitti